Ditegli…arrivederci alla prossima stagione
By ipocriti
Dopo due mesi di teatri sold out, ventotto repliche, otto città, cinque regioni, centinaia di chilometri, si è conclusa, con un grandioso successo di critica e di pubblico, la prima tournée dello spettacolo Ditegli sempre di sì di Eduardo De Filippo, diretto e interpretato da Domenico Pinelli. Al suo fianco in palcoscenico Anna Ferraioli Ravel e Mario Autore che insieme a Gianluca Cangiano, Mario Cangiano, Luigi Leone, Antonio Mirabella, Laura Pagliara, Vittorio Passaro, Lucienne Perreca, Silvia Salvadori e Elena Starace hanno creato un gruppo di lavoro affiatato e coeso. La Compagnia, formata da giovani e talentuosi attori under 40, ha portato in scena un testo che De Filippo scrisse nel 1927 per la compagnia del fratellastro Vincenzo Scarpetta per poi riscriverlo nel 1932 debuttando con i fratelli Peppino e Titina. Nell’anno del quarantesimo anniversario della scomparsa di Eduardo, si è scelto di riproporre uno dei testi più emblematici come omaggio al grande drammaturgo napoletano. Il punto di partenza della messinscena è lo stimolo che Eduardo dà: prestare una maggiore attenzione al testo, ai personaggi, agli accadimenti; il punto di arrivo è la restituzione di una forma più complessa, articolata e cosciente del dramma, attraverso lo studio approfondito della condizione umana di tutti i personaggi – meglio ancora se “persone” – attori di questa vicenda.
“Il tema principale di Ditegli sempre di sì è proprio quello della pazzia: in genere, nelle farse e nelle commedie, il sentimento della follia viene utilizzato come un espediente comico – afferma Domenico Pinelli alla giornalista Angela Consagra – Il pazzo, prendendo tutto ciò che accade per vero – anche le cose più assurde o improbabili – crea continuamente degli equivoci: tutto si va a scombinare, prima leggermente e poi sempre di più, così le vite delle altre persone che cadono in questi ‘sgambetti’ narrativi si trasformano. […] La pazzia che assume il ruolo centrale in questa vicenda costituisce uno dei topoi più efficaci della letteratura e del teatro, in funzione anche, e soprattutto, di un espediente sia comico che tragico. Partendo dal testo, abbiamo provato ad approcciarci alla storia e ai personaggi in un modo contemporaneo, cercando di restituire un’umanità che è già implicita nelle parole della commedia”.
Un successo di critica confermato dalle parole di:
Fabrizio Coscia – Il Mattino: “La regia di Domenico Pinelli […] rispetta in maniera fedele, perfino filologica, il naturalismo eduardiano, anche nei costumi d’epoca e nelle scene […]. Lavora sulle sfumature, sui mezzi toni, più che sulla rilettura”.
Titti Giuliani Foti – Arte Cultura Magazine: “L’allestimento di Pinelli si contraddistingue per una delicatezza che riesce a mettere in rilievo il testo, facendo emergere il pensiero di Eduardo in tutta la sua tridimensionalità. La scelta registica trasforma la commedia in un vero dramma, seguendo l’indicazione di Eduardo di scavare oltre la superficie delle parole per approfondire la condizione umana di tutti i personaggi. Ne risulta uno spettacolo che mantiene alta l’attenzione, attraverso una scenografia discreta ma puntuale, che amplifica il senso di incertezza tra finzione e realtà“.
Ines Arsì – Teatrionline.it: “L’ estrema naturalezza del gesto scenico, che testimonia la riuscita padronanza attoriale dei personaggi, il ritmo incalzante dei dialoghi che struttura il racconto con continui aneddoti, i curati costumi d’epoca di Viviana Crosato, l’equilibrio calibrato degli spazi metateatrali, ricavati su pedana da Luigi Ferrigno e Sara Palmieri e raccolti sullo sfondo di uno spoglio salotto di rappresentanza borghese, ben riconoscibile solo nei suoi emblemi iconici del divano e del tavolo, sono completamente annullati, nel loro valore contestuale, dal gioco di luci a neon fluorescenti, che avvolgono l’intero perimetro della scenografia negli istanti improvvisi in cui il protagonista, fra sé e sé, cade nell’elucubrazione delirante, spesso sottolineata dalla musica di Mario Autore”.
Per il momento è solo un arrivederci alla prossima stagione!
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