HAI FAI
di Massimo Marino e Pasquale Scialò
commedia musicale con
Grammofono, Amplificatore, Spina, Altoparlante, Giradischi, Mangiacassette, Polvere, Rumore e Corto Circuito
scene e costumi Bruno Buonincontri
musiche e regia Pasquale Scialò
HAI FAI è un “singspiel“, una forma di teatro musicale dove convivono musica, recitazione ed azioni gestuali. Usando una commistione di linguaggi, dal fumetto al music-hall, dalla favolistica alla fantascienza, si pone come mediazione tra l’immaginario arcaico e quello tecnologico ed introduce il tema dell’imprevisto, dell'”incidente” musicale, che muta i rapporti armonici quotidiani.
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HAI FAI è la saga audiovisiva di una famiglia di “alta fedeltà”, che, ai tempi del nonno Grammofono, viveva unita e compatta sotto lo stesso coperchio. Ma il mondo cambia e così anche l’ordine di casa: il vecchio Grammofono non è più riuscito a tenere insieme i suoi componenti, ed essi hanno messo su “scatola” per conto proprio. Ora, pieno di rimpianti e di bonaria nostalgia come tutti i nonni, Grammofono osserva la moderna famiglia hi-fi dibattersi nei problemi del nuovo ménage quotidiano: il padre, Amplificatore (si occupa di “volumi” d’affari di un certo “tono”), il primogenito Altoparlante (fautore delle moderne tecnologie), la figlia Giradischi (girovaga vagabonda), il più piccino, Mangiacassette (un po’ obeso, ha problemi di linea). A tutti pensa la madre, la signora Spina, che, sempre “sotto tensione”, li alimenta e li protegge. Due nemici, infatti, li perseguitano: Polvere e Rumore, che assediano l’appartamento e ne minacciano la tranquillità.
Ma un personaggio strambo e misterioso, che quando appare fa scintille e che parla come percorso da 1000 volts di corrente, riesce a convincerli che per vincere Polvere e Rumore bisogna finalmente uscire di casa. Ci sarà da fidarsi? (si chiama Corto e di cognome fa Circuito).