Vai al contenuto

Il Trionfo del Varietà

di autori vari

....effetti di comicità e stupore immaginativo....

sketch, poesie e canzoni di
Farfariello, A.Gill, E.Ionesco, N. Maldacea, F.T.Marinetti, E.Nicolardi, E.Petrolini, G.Rossini, Trilussa, R.Viviani

 

spettacolo realizzato con la partecipazione degli artisti del laboratorio
Il Trionfo del Varietà dal Cafè Chantant al Varietà
diretto da Ernesto Lama e Paolo Sassanelli
tenutosi al Teatro Carlo Gesualdo di Avellino dal 29 marzo al 22 aprile 2016

 

musiche dal vivo eseguite da
Luigi Sigillo, contrabbassoGiuseppe Di Capua, piano
Aniello Palomba, chitarraGianluca Mirra, batteria

 

coreografie Carlotta Bruni
canto Salvatore Cardone
costumi a cura di Violetta Di Costanzo e Nunzia Russo
aiuto regia Antonio Speranza
regia Ernesto Lama

 

 

Si attraversa un secolo di storia e tramite le sue parole, la sua musica e i suoi caratteri si apprende la straordinaria bellezza di questo mondo chiamato Varietà.
Uno spettacolo che parte confondendo i linguaggi, respirando la necessità del cambiamento e i bagliori del Futurismo e che prende ritmo e forma alternando sketch, canzoni, ‘sceneggiata’ e pura drammaturgia.
Impossibile raccontare un periodo tanto pieno di storia, colori e sentimento in un tempo così breve…ma alternando il bello e il brutto, il bianco e il nero e i continui ribaltamenti di fronte, il tentativo è quello di regalare un granello di quel ‘polverone’ che il Varietà può scatenare. Appunto, Il Varietà, un connubio di rare opportunità, un mondo…
che racchiude tanti mondi…e tanti altri mondi…in un unico mondo….

Note di regia

Si parte dalla Belle Èpoque, si arriva ai giorni nostri.
Cento e più anni di Varietà, assolutamente pratica, che si nutre di attualità veloce e si propone di distrarre e divertire il pubblico con effetti di comicità e stupore immaginativo.
Si percorre tutta la gamma della stupidaggine, dell’imbecillità, della balordaggine e dell’assurdità, che spingono insensibilmente l’intelligenza fino all’orlo della pazzia.
Tutto ciò è ossigeno puro per il cervello, attraverso il semplice meccanismo del riso e del sorriso.
Tutto questo è la sintesi del Futurismo, che dal passato ci permette di sfruttare e riattualizzare, nel presente, i suoi concetti.
Non più i protagonisti sciupati del Bello, del Solenne, del Religioso, del Seducente, ma la loro stessa scomposizione ironica, utilizzando, attraverso le stesse caratteristiche degli attori, caricature possenti, abissi di ridicolo, ironie impalpabili e deliziose.
Tutto ciò creando un amalgamato connubio tra gesto, fisicità, canto e parola (d’altra parte il Varietà non può fare a meno di nessuno di questi elementi).
Chiunque creda che tutti i frutti maturino contemporaneamente come le fragole, non sa nulla dell’uva“.
Sono convinto che in questo caso il nostro percorso teatrale sarà da “marciare….non marcire!
Ernesto Lama