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La Signora del Martedì

di Massimo Carlotto

...dal romanzo alle scene... Massimo Carlotto ci regala dei personaggi unici che saranno, ognuno a modo proprio, specchio potente della società in cui viviamo.

con

GIULIANA DE SIO    –    ALESSANDRO HABER

e con
PAOLO SASSANELLI

RICCARDO FESTA

SAMUELE FRAGIACOMO

 

scene FRANCESCO GHISU

costumi KATARINA VUKCEVIC

 

regia PIERPAOLO SEPE

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Personaggi                                          Interpreti

Alfonsina Malacrida (detta Nanà)    Giuliana De Sio

Pietro Maria Belli                                 Alessandro Haber

Alfredo Guastini                                    Paolo Sassanelli

Bonamente Fanzago                            Riccardo Festa

ballerino                                                  Samuele Fragiacomo


per la stagione 2023.24 una coproduzione Gli Ipocriti Melina Balsamo e Fondazione Teatro della Toscana
 

LA TRAMA

Una donna, Alfonsina Malacrida, detta Nanà, da nove anni, ogni martedì, tra le quindici e le sedici, va a comprarsi un’ora d’amore.
Nove anni fatti di un martedì dietro l’altro: la signora arrivava, saluta,va metteva il denaro sul comodino, si spogliava, piegava ordinatamente i vestiti e s’infilava a letto dopo aver verificato la pulizia delle lenzuola.
Lui, Bonamente Fanzago, è un attore porno al tramonto, ma nei periodi di magra aveva fatto anche il gigolò, ora gli è rimasta un’unica cliente: la signora del martedì. Solo che, verso il quarto anno di incontri, l’attore si era innamorato della donna. All’inizio del settimo era così travolto dai sentimenti che aveva commesso l’errore di dichiararsi. “Io non potrò mai essere tua. Sono solo un’affezionata cliente che ti paga per fare sesso”.
Gli incontri avvenivano presso una pensione dove Bonamente alloggiava da quindici anni nella stanza numero 3. La pensione era gestita dal signor Alfredo. La prima volta che l’attore bussò alla porta della pensione, il signor Alfredo si presentò così: “Tutti qui mi chiamano signor Alfredo, ma come vedi sono inequivocabilmente una bella donna e come tale voglio essere trattata”.
Il signor Alfredo aveva passato la sessantina da un bel po’ e tra le mura della pensione si era sempre vestita da donna. Sopra i radi capelli tinti di nero indossava una parrucca modello sexy lady, una cascata biondo cenere lunga settanta centimetri. L’attore era certo che la pensione avesse perso tutti i suoi clienti proprio a causa di quegli abiti femminili; un tempo, quando il signor Alfredo era bella, le camere erano sempre occupate; si era sempre dedicata con passione ai suoi ospiti e poteva capitare che trascorresse parte della notte con uno di loro. Non per denaro ma, appunto, per passione.
Ora Nanà e Bonamente sono in camera, hanno appena fatto sesso. Squilla il telefono. È il signor Alfredo che dalla reception comunica che c’è un giornalista che vuole incontrare la signora. Nessuno dovrebbe sapere che lei si trova lì. Nanà si riveste e scende ad incontrarlo. Dalle parole di Pietro Maria Belli, giornalista di cronaca senza scrupoli, emerge il passato oscuro della donna. Nanà è disperata, si difende male, come tutti gli innocenti; un articolo di Belli potrebbe distruggerla, costringerla a fuggire, a nascondersi. Bisogna agire in fretta.

Note di regia
Un testo intriso di torbida sensualità ma anche di dolcezza e di grazia, arricchito da un’ironia elegante e tagliente che produce leggerezza e sorriso. Uno stato di tensione, di trepidazione, attraversa tutto lo spettacolo e ci accompagna fino all’imprevedibile conclusione, lasciandoci senza fiato, legati per sempre a questi meravigliosi personaggi nati dall’immaginazione di Massimo Carlotto, investigatore instancabile del crinale tra il bene e il male.
Pierpaolo Sepe